Custodito tra le meraviglie del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise c’è il lago di Castel San Vincenzo al Volturno , un piccolo gioiello che si può trovare nell’omonimo borgo della provincia di Isernia, in Molise. il Lago di Castel San Vincenzo al Volturno è uno specchio d’acqua che non sembra artificiale, una meraviglia circondato da boschi in cui si specchiano le vette delle Mainarde.
Il Lago di Castel San Vincenzo è uno specchio color turchese su cui si specchiano le imponenti vette delle Mainarde. Si tratta di un lago artificiale realizzato verso la fine degli anni ’50 per scopi idroelettrici. È alimentato dai torrenti della Montagna Spaccata, dei comuni vicini di Alfedena e Barrea. Le acque dei torrenti
alimentano le centrali Enel di Pizzone, di Rocchetta a Volturno e di Colli a Volturno.
La chiamano “La piccola Parigi” del Molise ed è la spettacolare Colli a Volturno con le sue tre colline boscose sempreverdi. Un gioiello del Molise immerso in una vegetazione salubre e incontaminata.
Piccolo centro medievale, Colli a Volturno si trova nell’Alto Molise in provincia
di Isernia. Furono i virtuosi monaci benedettini di S. Vincenzo al Volturno nel periodo prima del Mille a dargli vita, ma l’insediamento ha
origini ancora più antiche che lo riportano al VII sec. a.C. con la presenza dei Sanniti.
Qui potrete trovare , conservati un acquedotto romano i resti della “cinta muraria sannitica” lunga sei chilometri.
E per i più curiosi scopriamo che le origini di Colli a Volturno risalgono addirittura ad epoche preistoriche.
Ma le bellezze di Colli a Volturno non finiscono qui! Baciato e nutrito dal fiume
Volturno, questo tesoro del Molise, abitato da poco più di 1.300 anime, gode di panorami mozzafiato.
Ad una altitudine di 400 slm, il paesaggio è tipico dei libri di fiaba e stupisce i
visitatori affascinandoli con le cime del massiccio delle Mainarde e del Matese. Meta ideale per chi ama il contatto autentico con la natura e le immersioni in paesaggi antichi e incontaminati.
Il territorio di Colli a Volturno, chiamato anche Colli per la sua morfologia prevalentemente collinosa, è caratterizzato inoltre da ampie distese pianeggianti che invitano a fare escursioni non solo nel periodo estivo, ma
anche per tutto il resto dell’anno, attività all’aria aperta se preferite un turismo slow, sostenibile è nel posto giusto.
L’area è di eccezionale pregio ambientale ed accoglie fonti di sorgenti d’acqua pura: spazi ideali per gli appassionati di trekking, equitazione e turismo sportivo come la pesca, soddisfano camminatori, escursionisti di gite
fuori porta e famiglie con bambini.
Ora vi sveliamo i motivi per cui Colli a Volturno si è simpaticamente meritata il titolo di “Piccola Parigi”. Sono di varia natura e si sono susseguiti dalla prima metà del secolo scorso fino alla fine degli anni ’60 circa, ma principalmente si collegano ad un preciso evento storico quando nel 1944 il Generale Charles De Gaulle entrava a Colli a Volturno per passare in rassegna i suoi soldati insieme a
quelli italiani del CIL (Corpo Italiano di Liberazione). In quell’occasione venne
acclamato con così tanta enfasi sia dai militari sia dai cittadini del posto che, sorpreso, esclamò: ” Mi avete accolto come in una piccola Parigi” . Pare che da quel momento la popolazione abbia orgogliosamente nutrito l’appellativo di “Piccola Parigi” con tre sue caratteristiche predominanti:
1) La posizione geografica, comoda e strategica tale da consentire facili spostamenti tra Campobasso, Isernia e i paesi dell’Alta Valle del Volturno.
2) Il fiorire di negozi di ogni genere, botteghe artigianali, falegnamerie e uffici di vari servizi di utilità. Un giorno al mese si teneva persino una fiera/mercato che attirava molte persone dai paesi limitrofi.
Questa vitalità aveva conferito pregio e ricchezza al paese tanto da divenire una città shopping, simbolo di novità commerciali molto ambite.
3) Il primato di paese della valle per aver ricevuto energia elettrica a seguito degli interventi della centrale elettrica del Volturno. Pare che questo abbia acceso ancor più l’appellativo di “Piccola Parigi” come piccola “Ville
Lumière” del Molise.
Oggi descriviamo con tenerezza questi aspetti che hanno ben contribuito ad “illuminare” il piccolo paese di Colli a Volturno. Gli abitanti più anziani ancora oggi infatti raccontano commossi le loro esperienze di vita descrivendo quello che era il paese di un tempo. Il fenomeno dell’emigrazione ha poi lentamente ridotto tutto lo sviluppo d’allora e oggi possiamo semplicemente ammirare un
centro storico dalla bellezza antica e silenziosa.
E non basta, tra le cose belle da fare e vedere a Colli a Volturno non poteva mancare una chicca gastronomica, o meglio, una specialità unica in Italia che solo nei paesi della Valle del Volturno nel Molise viene preparata. Stiamo
parlando della frittata collese: una pietanza eccezionale – quasi da Guinness dei primati in cucina – preparata il sabato prima di Pasqua con abili mani e l’incredibile uso di 250, diciamo 250, uova!
Una ricetta esclusiva da fare invidia ai migliori chef gourmet. Più che una prelibatezza da portare in tavola, un rito tradizionale in cucina! Si tratta infatti di una tradizione in famiglia molto sentita dai collesi che unisce sentimento, arte in cucina e territorio. Un motivo in più per venire a Colli a Volturno e degustarla assolutamente!
L’eremo di San Michele a Foce, quando le parole non servono a descrivere.
Possiamo tranquillamente ritenere che la bellezza, la bellezza dei luoghi basti a sé stessa, che non ci sia bisogno di parole, di spiegazioni e neanche di metafore o di orpelli linguistici ancor più complessi: quando un luogo è bello è bello. Così, pure, possiamo pensare della magia che quei medesimi luoghi suscitano.
Ecco, per descrivere l’eremo di San Michele a Foce, ubicato nel comune di Castel San Vincenzo (Isernia), in Molise, all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, non servirebbe altro.
L’eremo sorge incastonato nella roccia, a mezza costa del Monte omonimo, a strapiombo sulla gola dove sgorga il fiume, anch’esso omonimo, che attraversa la catena delle Mainarde. E pare irreale, posto lì quasi per scherno, come a provocare appositamente una reazione in chi lo raggiunge o lo scorge da lontano. Perché?, non c’è altro da domandarsi.
E l’unica risposta possibile è solo muta accettazione. Ammirazione, poiché da lassù la vista non chiede altro che estasi: il lago di San Vincenzo a Volturno e il contorno di monti che sembra posto attorno solo per proteggere quella bellezza.
La costruzione dell’eremo non è certa, ma individuabile in epoca medievale, tra l’anno 1000 e il XIII secolo. La mano di costruzione, però, è benedettina, che fin dalle origini dedicò il luogo al culto di San Michele Arcangelo, il protettore dei pellegrini e dei pastori.
L’edificio è composto da due ambienti, uno inferiore, privo di arredo e adibito probabilmente a dimora eremitica, l’altro superiore, che ospita una modesta chiesa con un altare votivo consacrato al Santo.
L’eremo può essere raggiunto solo a piedi percorrendo un sentiero che si snoda lungo la parete del monte. Questo prende avvio dal parcheggio sottostante che dà accesso alla Valle di Mezzo, al quale si accede da una stradina vicina al Polo Turistico Oasi delle Mainarde, che sorge giusto sulle sponde del Lago.
Ogni 8 maggio, i fedeli si recano all’eremo di San Michele portando sulle spalle la statua del Santo.
Nei pressi di Castel San Vincenzo è inoltre possibile l’ascesa a Monte Mare che è una vetta di 2020 m slm che fa parte della catena delle Mainarde, lungo l’Appennino laziale.
La montagna è situata al confine tra i comuni di San Biagio Saracinisco (FR) e Castel San Vincenzo (IS), a pochi metri dal Monte Marrone. È nota per una battaglia importante durante la seconda guerra mondiale e prende il nome dalla possibilità che reca ai visitatori, in condizioni meteorologiche ideali, di avvistare in contemporanea sia il Mar Tirreno sia il Mar Adriatico, oltre che altre vette importanti come il Gran Sasso.