L’uomo, in quanto individuo, deve essere libero, come essere sociale deve trovarsi con gli altri individui, in un rapporto disuguaglianza.
La libertà e l’uguaglianza sono valori fondamentali della democrazia. Una società può dirsi democratica quando è regolata in modo tale che gli individui sono liberi.
Caratteristica delle forme democratiche di governo sarebbe il suffragio universale, che è una applicazione del principio di libertà, in modo che il votante può esprimere il suo voto al proprio partito.
Essere libero significa, quindi, essere libero nel rispetto della libertà altrui. Ma sono valori che , nella storia delle idee, e degli eventi sociali, oltre che reali, non sempre sono andati d’accordo.
Per confonderci le idee, i politici hanno parlato di liberal socialismo o socialismo liberale, formule filosofiche queste, di intellettuali, o di elites di intellettuali. In realtà, infatti, troviamo che, da un punto di vista sociale, le concezioni, nella storia, sono sempre state incompatibili, sotto questi tre aspetti : ideologico, economico, politico.
La prima antitesi è tra economia di mercato ed economia pianificata, Libertà ed uguaglianza sono valori non sempre compatibili, sono diversi, di grado differente, come dire celibe e sposato, pur ritenendo sempre la libertà il valore principale. La uguaglianza non esiste nemmeno in natura, fisicamente od intellettualmente, quindi è un valore secondario, aggiunto, che, però, è la condizione per raggiungere la libertà. Vorremmo poter dire che la libertà è da intendersi come metodo, l’uguaglianza come fine.
Purtroppo,la realtà ci insegna che le idee e la politica non procedono di pari passo, specie in Italia , in cui la politica è volta solo alla conquista dell’esercizio del potere, modificando, il più delle volte, quanto fatto da precedenti uomini politici.
In merito, c’è un famoso libro di Karl Popper: La società aperta e i suoi nemici, che fa queste asserzioni :
- L’acquisizioni di nuovi poteri economici, da parte dello stato, finirà col rendere incontrollabile lo Stato stesso.
- Se lo Stato non interviene, altre organizzazioni semipolitiche, come monopoli, sindacati, etc., renderanno la libertà di mercato pura illusione.
- La libertà è più importante della eguaglianza.
- Il tentativo di realizzare l’eguaglianza, finisce con il mettere in pericolo la libertà. Ma, se si perde la libertà, fra persone non libere, non ci sarà nemmeno l’eguaglianza.
Dovremmo convincerci, quindi, essendo ancora in democrazia, di essere tutti direttamente responsabili del voto. Diversamente avremmo quello che meritiamo, se, in libere elezioni, non riusciamo a far cambiare quelle cose che vorremmo diverse.
In definitiva, la libertà, come nella dichiarazione dei votanti non nuoce ai diritti altrui. Uguaglianza, invece, dovrebbe significare che la legge è uguale per tutti. Ed è del 1948 la Dichiarazione Universal dei Diritti umani, fatta dalle Nazioni Unite.
Ricordiamo che anche il filosofo Norberto Bobbio ebbe, in merito, a distinguere la libertà dall’uguaglianza. Sue parole : La libertà è uno stato, eguaglianza è un rapporto. Ossia, si è liberi in quanto esseri sociali, ma essere con gli altri in un rapporto di uguaglianza, sarebbero i termini che dovrebbero essere a fondamento della vera democrazia. Libertà,quindi, da intendere come diritto a partecipare, se votati, al potere politico.Uguaglianza, che è da definirsi, forse, anche un sentire che non ammette che ci siano disparità in mezzo agli uomini,e non dovrebbe significare massificazione. L’uguaglianza, se imposta, infatti,distruggerebbe la libertà.
Due sistemi propri del secolo scorso: il liberalismo economico, che ha cercato di assicurare benessere a tutti, il Socialismo che ha cercato di promuovere l’uguaglianza, attribuendo allo Stato la ripartizione delle ricchezze. Gli effetti, nella realtà, sono stati ben diversi.
Libero,in definitiva, è chi non ha rapporti di dipendenza, e sviluppa sentimenti di tolleranza, accettando il prossimo. L’uguaglianza , come già detto, può distruggere la libertà.Solo la fraternità, da non confondere con solidarietà, è la forma che può solamente correggere le diseguaglianze, senza metterle in discussione, ed è in grado di risolvere questo dualismo. La fraternità, però, è quella di una società in cui, come in una famiglia, ci si prende cura del vicino, come di un fratello. Ma è un principio delle Religioni,non della realtà, o della politica reale.