In senso etimologico, vocazione significa chiamata, e, nella religione cattolica, è l’appello sopranaturale di Dio a giovani, e meno giovani, perché ci si consacri al sacerdozio.
Esso consta di due elementi: uno divino, l’altro ecclesiastico. L’elemento divino è l’appello chiamato vocazione interiore. L’altro elemento è la vocazione per il sociale.
In ogni caso, è una manifestazione dell’amore di Dio, un dono che viene dal cuore, non un impiego occupazionale, come spesso nel passato. È una funzione, conferita da Dio a certi uomini, per venire in aiuto al prossimo, È una dignità che non si può assumere senza essere chiamati, come nel caso di Aronne, fratello maggiore di Mosè.
Anche Gesù non fu dispensato da questa vocazione. L’ha ricevuta dal Padre che disse: “Tu sei figlio mio, oggi ti ho generato. Tu sei sacerdote, secondo l’ordine di Melchisedec.”
Il sacerdote è, dunque, il canale di grazia che fa entrare Dio, in ogni cuore, col battesimo, la confessione, l’estrema unzione. Un laico può disporre del perdono, ma solo ad un sacerdote è concesso dare l’assoluzione.
In ogni parrocchia, c’è un uomo, che non ha famiglia, ma che fa parte dalla famiglia di tutti, che prende il bambino dal seno della madre e non lo lascia che sul letto di morte, che benedice i più fin dalla culla, e fino alla sua bara. Un uomo, ai piedi del quale, ogni credente depone le confessioni più intime, e che ha l’obbligo del segreto sacramentale.
Purtroppo, l’egoismo di molte famiglie, la laicizzazione crescente, nelle scuole e nella società, non aiutano la chiesa. Il detto è : molta è la messe, ma gli operai sono pochi. Il segnale più evidente si incontra nel numero ridotto degli iscritti al primo anno di teologia, e nella chiusura di quasi tutti i seminari.
Per la verità, il Cristianesimo non nacque per essere una religione di massa. E quello che dovrebbe sempre contare è l’autenticità di coloro che ne accettano i valori. Valori che, con l’attuale evoluzione, molti non intendono più accettare o, frequentando solo la Domenica la Santa Messa, credono di ostentare.
Il Cristianesimo ha avuto sempre una funzione di elevazione, come nei tre secoli delle sua era. Con l’imperatore Costantino diventò religione di massa, ma soprattutto per ragioni politiche. Cristo è venuto per i peccatori, non per i giusti. La Chiesa deve essere vicina a tutti, essere più vicina alle pecore smarrite, aiutare i peccatori a ritrovare la vera via, non condannare, ma essere come una madre.
I sacerdoti sono sempre più vecchi e vengono aiutati o sostituiti da molti che vengono dall’Africa e non sempre, nelle omelie, sanno esprimersi compiutamente e soddisfare le più esigue masse dei frequentatori dei banchi delle chiese.
E così nella Abbazia Benedettina del 516 di Montecassino, nel la Badia Benedettina di Cava dei Tirreni del 1011, nel Convento di Cercemaggiore dove nel 1412 è avvenuto il ritrovamento ligneo della Madonna della Libera, i frati Domenicani che Vi risiedevano dal 1475, lasciano il Convento, l’unico in Molise con un chiostro bellissimo, dopo oltre 500 anni, perché, come in tante altre Abbazie, il numero dei frati è talmente ridotto da garantirne solo l’esistenza.
Sacerdoti sempre più stanchi, accorpamento di parrocchie, più funzioni in Chiese diverse, sacerdoti non Italiani, è l’attuale situazione perché prevale la dittatura del dio danaro, o come nel Vangelo di Matteo, tutto a Cesare..