Il 25 Dicembre è la giornata più ricca di feste religiose nella storia dell’umanità.
Nelle radici di questa ricorrenza, dai tempi più antichi, molti secoli prima del Cristianesimo, ci sono le divinità dell’Egitto, della Mesopotamia, della Persia, della Siria, della Arabia, della Antica Roma, del Messico, dello Yucatan, ed addirittura dell’India.
Ossia, ci sono divinità di gran lunga anteriori alla comparsa di Cristo, che hanno avuto, pro tempore, il loro splendore: Il Dio egiziano Horus, il Dio indo persiano Mitra, il Dio Sumerico Utu, il Dio Babilonese Tamuz, il Celtico-Germanico Yule, l’accadico Shamas, il Dio atzeco del Sole Huizilopochtii, lo yucatano Bacab.
Sempre il 25 Dicembre, veniva festeggiato L’Invictus Sol siriaco El Gabal di Emessa, il Dio Sole natabeo Dusares/Helios di Petra, venivano accreditate la importante nascita di Zoroastro, dell’indiano Krisna, dei greci Dioniso e Adone, del frigio Attis, dello svedese Freyr.
Nei giorni del solstizio di inverno, come noto, il Sole, come oggi, sembra fermarsi nel cielo, invertendo il proprio moto, con la notte più lunga ed il giorno più corto dell’anno, per ritornare poi a risplendere. Ossia, il sole non sprofondava nelle tenebre, ma diventava invincibile, rinascendo e generando il Natale di un Sole invincibile.
Naturalmente, anche gli antichi conoscevano questo fenomeno, ragione questa per cui, tutti, la trasformavano la data in una occasione di festa, dall’India al Messico, dal Nord Europa all’Etiopia.
Praticamente, anche Roma era invasa da molti culti esoterici.
Infatti, come giorno di grande Festa ufficiale, compare, per ordine dell’imperatore Aureliano, in tutto l’Impero Romano, già nel 274, il “Dies Natalis Solis Invicti”, che concludeva la più antica festa romana, i Saturnali. Basti pensare che, per l’importanza di quanto si verificava, anche la Basilica di San Pietro è stata costruita sopra il tempio del dio Sole Mitra.
Durante la festa si facevano brindisi, ci si facevano gli auguri, si giocava a tombola. Ci si scambiava mirto, edera, e rami del boschetto della Dea Strenua, chiamati, poi, strenne natalizie
Per inciso, Sant’Agostino esortava i cristiani a non festeggiare il Sole, ma chi aveva creato il Sole.
L’imperatore Costantino, nel 330, modificò questa ricorrenza in Festa Cristiana e, nel 337, Papa Giulio I ufficializzò tale data da parte della Chiesa Cattolica, con Cristo come Sole di Giustizia.
Praticamente, il 25 Dicembre, oltre alla nascita Del Dio Horus, in Egitto, Del Dio Sole Dusares, nel regno di Palmira, della divinità solare babilonese Smamas, del celtico-germanico Yule, si attribuiva principalmente la nascita dell’indo-persiano Mitra, del suo maestro Zoroastro, del frigio Attis, di Tammuz, di Krisna, del celtico-irlandese Samhein. Quasi la maggioranza, ovviamente, avevano alcune comunanze con Cristo, ossia erano nati da vergini, erano figli unigeniti, avevano 12 discepoli, erano stati crocefissi di venerdì, erano risorti dopo tre giorni, avevano camminato sulle acque, avevano combattuto tentazioni 40 giorni nel deserto.
Come mai, la religione del Dio Mitra, quasi simile alla Cristiana, con molte cose in comune, fu soppressa nel 376, pur essendoci 2000 Mitrei a Roma, finendo con lo scomparire?
Per la vincente religione cristiana valsero: Il discorso della Montagna, delle beatitudini, i martiri che seppero affrontare coraggiosamente tutti i supplizi, la comprovata resurrezione di Cristo, l’essenza religiosa degli insegnamenti, i numerosi valori della fede cristiana, accolti da ogni ceto sociale, dagli affamati, dagli emarginati, da coloro che soffrivano.