La Quaresima è quindi quel periodo in cui si suole fare un esame di coscienza di tutte le cose del Passato.
Il Termine Pasqua deriva dalla parola ebraica pesah che significa passare oltre: il passaggio dell’angelo, nella notte, che quando trovava sugli stipiti delle porte degli ebrei un segno rosso, passava oltre.
Gli Ebrei, macellando, infatti, degli agnelli, ne tracciavano sulla porta il loro sangue, nella speranza che quel segnale indicasse all’angelo, come aveva detto il Signore, che quelle dimore erano abitate dagli Ebrei, e quindi evitasse di fermarsi. I primogeniti degli Egiziani, nell’altro caso, sarebbero stati tutti sacrificati, come anche i loro animali
Una volta fatto ciò, ripetiamo, il sangue degli agnelli, simbolo di innocenza, sarebbe servito, marchiando gli stipiti delle famiglie ebree, affinché, di notte, l’angelo passasse oltre, evitando la morte dei figli primogeniti degli Ebrei.
Ricordiamo le piaghe inviate dall’Eterno.
Prima piaga
Il Signore disse a Mosè: Il cuore del Faraone è irremovibile, rifiuta di lasciare andare via il Popolo Ebreo. Va’ dal dì’ di mattina, quando esci verso l’acqua del Nilo. Ecco che con il bastone che ho in mano, Io colpirò l’acqua che è nel fiume che si cambierà in sangue. I pesci della corrente moriranno, l’acqua del fiume puzzerà, e l’Egitto non potrà più bere la sua acqua.
Seconda Piaga.
Il Signore disse a Mosè: stendi la mano con il tuo bastone sul fiume, sui canali e sugli stagni, e fa uscire le rane sul paese. Il fiume si popolerà di rane : saliranno e verranno nella tua casa, nella camera dove riposi e sul tuo letto.
Terza Piaga
Il Signore disse a Mosè: Stendi il tuo bastone e batti la polvere del suolo, ci saranno Zanzare su tutto il paese… e ci furono zanzare e pidocchi sugli uomini e sulle bestie. Tutta la polvere del suolo diventò zanzara.
Quarta Piaga
Il Signore disse a Mosè : se tu non lasci partire il mio popolo, ecco io manderò su di te, sui tuoi servi, sul tuo popolo, nelle tue case, dei mosconi che sarà impossibile sopportare.
Quinta Piaga
Il Signore disse a Mosè … se Tu ti rifiuti di lasciar partire gli Ebrei: ecco che la mano del Signore sarà sul bestiame che Tu possiedi in campagna, sui cavalli, asini, cammelli, sulle mandrie ed il gregge: ci sarà una peste gravissima.
Sesta Piaga
Il Signore disse a Mosè: procuratevi della fuliggine di fornaci e gettatela verso il cielo sotto gli occhi del Faraone: diventerà polvere su tutto il paese d’Egitto e produrrà sugli uomini e sugli animali delle ulcere con eruzione di pustole.
Settima Piaga
Ecco domani a questa ora farò cadere della grandine molto pesante, quale non ci fu mai in Egitto …. La grandine colpì l’erba del campo e spezzò tutti gli alberi della campagna.
Ottava Piaga
… poiché se tu ti rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco io manderò domani delle cavallette sul tuo territorio: copriranno la faccia della terra…. Mangeranno il resto che è scampato e quanto vi è rimasto dopo la grandine. E divoreranno ogni albero.
Nona Piaga
Il Signore disse a Mosè: stendi la mano verso il cielo, e sulle terre d’Egitto scenderanno delle tenebre tali che si potranno toccare.
Decima Piaga
Mosè riferì : così mi ha detto il Signore. A metà della notte, Io uscirò in mezzo all’Egitto e morirà ogni primo nato, a iniziare dal primogenito del Faraone, fino al primogenito della serva del bestiame ed ogni primogenito del bestiame.
Solo per notizia, i cristiani di origine onorano la Resurrezione dopo la celebrazione della Pasqua semitica, i cristiani di origine pagana la ossequiano tutte le Domeniche. Da questa ambivalenza, il Concilio di Nicea, 325 d.C. stabilì che la Pasqua doveva essere celebrata la prima domenica dopo la luna piena che seguiva l’equinozio di primavera. Nel 525 d.C. si stabilì che questa doveva cadere tra il 22 Marzo ed il 25 Aprile.
Solo per una mia ricerca il nome di Gesù è il diminutivo di Giosuè, e la parola Cristo è il termine che significa Signore o Unto di Dio, di origine aramaica.
La Pasqua cristiana, come noto, è preceduta dalla Quaresima, un periodo di quaranta giorni che va dal mercoledì delle Ceneri al Giovedì Santo. La domenica seguente è preceduta dalla Domenica delle Palme, il cui simbolo è il ramo d’olivo che viene ricordato per l’arrivo del Messia in Gerusalemme e la sua Passione
Da qui inizia la Settimana Santa. Durante la Messa del giovedì si svo0ge la Messa in cena Domini, il lavaggio dei piedi in ricordo della Ultima Cena di Gesù chiamata dalla Chiesa anche Mandatum.
I Cristiani considerano, invece, il giorno di Venerdì Santo il giorno della contemplazione della Passione di Gesù. Il suo significato è anche nelle campane che sono mute, laddove nei paesi si usavano solo diversi tipi di tric e trac.
In questo giorno si svolge il rito delle Via Crucis. Il Sabato Santo è, invece, un giorno di preghiera silenziosa. La notte, tra sabato e domenica si svolge la Veglia Pasquale. Un fuoco sulle scale delle chiese, una candelina, nell’interno delle stesse, un inizio di luci in attesa della resurrezione.
I simboli della Pasqua sono tre: il fuoco, il cero, l’acqua. La cenere che contraddistingue il primo giorno di Quaresima;
Il fuoco, come trionfo della luce sulle tenebre;
Il cero, quale simbolo di Cristo, vera luce che illumina ogni uomo.
La sua accensione rappresenta la resurrezione di Cristo.
L’acqua che è l’elemento che purifica nel Battesimo.
Negli anni che, con mia moglie siamo andati ad Assisi, si sceglieva sempre la Chiesa di Santa Chiara, mentre il nostro cuore era preso da rito della Scavigliazione che si teneva nella cattedrale di San Rufino, la sera del Giovedì Santo.
Un meraviglioso Crocefisso di legno, di oltre seicento anni, ossia prima della Riforma Tridentina, veniva deposto in un cataletto, circondato da tantissimi fedeli, in attesa, al mattino, di essere trasferito nella tomba del Santuario di San Francesco. Il Cristo era una delle opere del tedesco Giovanni Teutonico, artista con lavori anche nella Cappella Sistina.
La statua, infatti, esposta in un altare privilegiato della Cattedrale di San Rufino, era provvista di una cerniera all’altezza delle scapole che gli consentiva di ripiegare le braccia lungo i fianchi, ed essere trasportabile.
Al mattino del Venerdì Santo, il Cristo veniva fatto trasferire nella tomba di San Francesco dove, al primo notturno veniva raggiunto dalla Vergine dolorosa, per ritornare entrambi al seguito di una grande folla, nella quasi totalità del buio, nel paese, alla Cattedrale da cui erano stati trasferiti.
Quaranta era il numero simbolico degli Ebrei. Quaranta i giorni del Diluvio. Quaranta i giorni passati nel deserto sui monti del Sinai, quaranta i giorni passati da Mosè digiunando per combattere e difendersi dal Maligno. Al numero quaranta attingeva la Quaresima, con quaranta i giorni che separano dalla Pasqua, così il percorso ecclesiale di carattere intimo.
La Pasqua glorifica il sacrificio del figlio di Dio Gesù di Nazareth che, dopo essere stato crocefisso, risorge per liberare l’uomo dal peccato originale. La Pasqua ebraica, invece, festeggia la liberazione del popolo d’Egitto.
La copia autentica del Cristo di Giovanni Teutonico è nella chiesa di Sant’Antonio di Padova, in Campobasso e, per la prima volta, fu accompagnata da Padre Gaetano Jacopucci, e deposta nella chiesa del centro cittadino della Madonna della Libera.
Lunedì di Pasquetta o dell’Angelo, poi, prelude al fatto che in questo giorno si ricorda l’incontro dell’Angelo con le tre Marie: Maria di Magdala, Maria madre di Giovanni e Giuseppe, e Salomè, recatesi al sepolcro, di Gesù, dove era stato sepolto, con oli aromatici per imbalsamare il suo capo.
Giunte al Sepolcro, non lo trovarono, ma videro che il grande masso era stato spostato. Il masso spostato era un indice che era avvenuta la Resurrezione. Spaventate videro allora l’Angelo che lì si trovava e disse loro: non abbiate paura, è risorto, ditelo ai discepoli.