La fotosintesi clorofilliana dal punto di vista quantistico

La clorofilla è un pigmento verde presente in tutte le piante, e le alghe, che ha lo scopo di assorbire i fotoni necessari alla sintesi dei carboidrati. Converte al 99 % l’energia radiante, raccolta dalle foglie, per la successiva sintesi biochimica.

Per meglio dire, quando una molecola viene investita da un fotone, lo stato di uno degli elettroni, contenuto nella foglia, passa ad un livello energetico più alto, secondo le teorie da Einstein, Podoski, Rosen: (EPR), effettuando nello spazio di tempo di 10/-15, la relativa sintesi chimica.

Ma cerchiamo di spiegare tutto quanto gli agricoltori sanno meglio di me: Le radici della piante assorbono dalla terra l’acqua, ed i sali minerali, sotto forma di linfa grezza.

La linfa grezza sale lungo il fusto e raggiunge le foglie. Queste, attraverso gli stomi, catturano l’anidride carbonica (CO2), presente nell’aria. Ma che cosa sono gli stomi ? Sono finestre nella parte interiore delle foglie, composte da due cellule, per regolare il passaggio di anidride carbonica nell’interno, depurando l’aria, e restituendo ossigeno e vapore, per lo svolgimento della sintesi clorofilliana.

E’ la luce solare, quindi, che innesca la fotosintesi clorofilliana presente nei cloroplasti : Qui, vengono trasformati in linfa elaborata la linfa grezza e l’anidride. Ed i cloroplasti sono quegli organi in grado di catturare l’energia, trasformando in nutrimento l’anidride carbonica dell’aria, ed immettendo all’esterno, ossigeno.

I cloroplasti, di color verde, a loro volta, sono quei piccoli organi in grado, quindi, di compiere tale trasformazione in energia chimica, mediante la clorofilla. A tale processo, dovuto anche all’eccitone, si collega il processo dell’Entanglement.

L’entanglement è un fenomeno quantistico, privo di analogo fenomeno classico, per cui, in determinate condizioni, lo stato quantico di un sistema fisico, non può essere descritto singolarmente, ma solo come sovrapposizione di più sistemi. Ne consegue che la misura di un fenomeno osservabile determina il valore anche per gli altri. L’entanglement, quindi, indica correlazioni a distanza, anche infinite, determinando il carattere particolare, non locale, della teoria.

L’entanglement quantistico è alla base, perciò, di tecnologie emergenti, permettendo esperimenti relativi al teletrasporto
quantistico. All’atto pratico, come conseguenza del teorema di no-cloning quantistico, queste ricche informazioni possono essere impiegate nei calcoli. Il teorema no-cloning quantistico asserisce che , dati i postulati della meccanica quantistica, non è possibile duplicarli esattamente (cloning), in quanto uno stato è sconosciuto a priori. E’ invece possibile effettuare la duplicazione, senza errori, se lo stato appartiene ad un insieme ortogonale di stati, conosciuto a priori. Se i due stati sono ortogonali, una equazione è possibile.

Ortogonale significa ad angolo retto. Quindi se i due stati sono ad angolo retto, l’equazione può essere soddisfatta. E la velocità della luce non verrà superata.