Notizie Sulla Pasqua

Tutto ha luogo con il giorno di Mercoledì delle Ceneri, al fine di ricordarci che siamo cenere: “Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris “. Il sacerdote, durante la solenne funzione, sparge un filino di cenere sulla testa di ogni fedele. Naturalmente, per questo ricordo, dovremmo rispettare questo giorno di digiuno.

Così inizia pure la Quaresima, ossia i quaranta giorni che ci dividono dal giorno di Pasqua, periodo di penitenza ed espiazione che ricordano i quaranta giorni di Gesù nel deserto, le sue tentazioni. La Quaresima finisce il Giovedì Santo, con la Messa Coena Domini, Il Lavaggio dei piedi, La Scavigliazione, iniziando poi, dal giorno successivo, i giorni del Triduo.

Se il 25 dicembre d’ogni anno, ricorre la festa del Natale, la data della Pasqua è invece mobile. Si parla, in genere, di Pasqua bassa, dal 2 al 13 Aprile e Pasqua alta, dal 14 al 25 Aprile.

È la festa più importante per i cristiani ed, etimologicamente, significa passaggio, cambiamento. La data è mobile perché dipende da plenilunio di primavera, e l’origine è stata sempre legata al mondo ebraico, in particolare alla festa di Pesach, durante la quale veniva celebrato il passaggio di Israele, attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù in Egitto alla libertà.

In origine, la Pesach era la festa legata alla raccolta dei primi frutti della campagna e, solo in seguito, venne trasformata nella celebrazione della liberazione della fuga dall’Egitto e, particolarmente, dal ricordo che, con il sangue degli agnelli, erano stati dipinti tutti gli stipiti delle porte delle abitazioni delle famiglie ebree, al fine che, l’angelo sterminatore, passando davanti a quelle case, risparmiasse i primogeniti  ebrei, e non i primogeniti egiziani.

Ci si nutriva, per l’occasione, di cibi amari, per ricordare l’amarezza della schiavitù passata. La crocefissione e morte di Gesù  sul Calvario, dopo una sanguinosa flagellazione voluta da Pilato, coincise, dopo l’ultima cena nella quale aveva detto che un discepolo lo avrebbe tradito,  proprio con i giorni della Pesach. 

E la tradizione dell’agnello, è legata a quello che Dio aveva detto : In questa notte Io passerò attraverso l’Egitto e metterò a morte ogni primogenito egiziano, sia fra le genti, che il bestiame.

Con il Cristianesimo, poi, il simbolo dell’agnello immolato per la salvezza di tutti, diventò il Cristo stesso. E la Pasqua, con il Concilio di Nicea del 325, fu fissata, per tutti, nella prima domenica successiva  al plenilunio di primavera.

Dopo la sua morte, la sepoltura di Gesù fu una operazione provvisoria, in quanto era ormai un’ora serale e si approssimava, con il tramonto, il Sabato ebraico, in cui ogni attività era proibita. Il corpo di Gesù, quindi, fu avvolto solo con  un candido lenzuolo e deposto nel sepolcro di Giuseppe di Arimatea. Le operazioni necessarie, per questo tipo di sepoltura, furono rimandate dalle pie donne che, dovettero ritirarsi

Trascorso il Sabato, in cui tutti gli Ebrei erano obbligati all’assoluto riposo, Maria di Magdala, Maria di Cleofa e Salomé, dopo aver completato la preparazione dei profumi e degli unguenti necessari, di buon ora, si recarono al sepolcro, con lo scopo di completare le unzioni del corpo e la fasciatura, Erano preoccupate solo del fatto che non avrebbero potuto spostare il grande masso, oltretutto chiuso con il sigillo richiesto dai sacerdoti e dai Farisei. Constatarono, però, all’arrivo, che il masso era stato spostato  ed il sepolcro era vuoto. Si allontanarono, quindi, di corsa, per dare questa notizia ai discepoli. Pietro e Giovanni corsero subito per verificare quanto le donne avevano riferito. Giovanni, più giovane, arrivò per primo, ma sulla soglia si fermò, dopo aver visto il lenzuolo a terra. Pietro entrò e costatò che il sudario era ripiegato. Solo allora si ricordarono quanto lo stesso Gesù aveva loro detto in  precedenza, riguardo la sua Resurrezione.

La liturgia della Veglia Pasquale, è la madre di tutte le sante veglie ed è quella che si ricorda, per chi vi partecipa, per tutta la vita. Nel corso della notte, la Chiesa celebra la resurrezione di Gesù che si svolge, ad iniziare da circa le ore 23, con la benedizione del fuoco e di un cero (luce di Cristo). Si entra  poi nell’interno del tempio che è buio, solo illuminato dalle candele dei fedeli, accesi dal cero pasquale.

La Messa è solenne, un diacono legge dei passi tratti e dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, mentre il Sacerdote continua le liturgie Battesimali ed Eucaristiche, facendo illuminare man mano le volte, sino al Canto del Gloria. Le campane, legate dal  giovedì santo, verranno poi sciolte a mezzogiorno  della Domenica, pronte a squillare, a distesa, maestose, festose.

Una  tradizione, che risale ai primi cristiani, sono le uova bollite, dure come sassi,  che all’inizio erano pitturate di rosso per ricordare il sangue di Cristo, a volte poi decorate con croci, od altri disegni. La simbologia evidente : dall’uovo nasce la vita che,  a sua volta veniva associata alla rinascita del Cristo. Adesso sono di cioccolata.