Il grano duro è coltivato principalmente nel bacino del Mediterraneo, nei Northern Plains tra gli Stati Uniti d’America e il Canada, nelle aree deserte del Sud Est degli Stati Uniti e del Nord del Messico e in altre aree minori.
Tra le 20 cultivar presenti in tutti i campi prova, Antalis ha fatto registrare la resa più elevata e stabile con 57 ql/ha, seguita dalla nuova varietà Federico II con 55,5 ql/ha, RGT Natur con 55 ql/ha e Marco Aurelio con 54 ql/ha.
Il grano duro ha origine nell’Africa centro meridionale e deriva dal Triticum Dicoccum, in Italia detto anche farro medio.
Il farro medio a sua volta, circa 10000 anni fa nella mezzaluna fertile, zona del Tigri, Eufrate e Nilo, dalla domesticazione del farro selvatico (Triticum turgidum subsp. dicoccoides).
Le prime evidenze relative al grano duro risalgono a 6500 – 7000 anni fa; tuttavia, solo fra 1500 e 2000 anni fa il grano duro divenne una coltivazione importante.
Dalle varietà locali di grano duro, poi, anche attraverso l’opera dell’uomo nacquero nuove varietà coltivate tra cui effettuare delle semine sperimentali.
Il grano duro Senatore Cappelli è un grano tra i più amati e diffusi in Italia, rimasto autentico e senza modificazioni fin dalla sua nascita nel 1915. Oggi è particolarmente apprezzato grazie alle sue caratteristiche nutrizionali inalterate nel tempo, un apporto di proteine particolarmente elevato e un sapore ricco e corposo. Ma come è nato questo cereale così pregiato?
Tutto nasce agli inizi del ‘900, quando la richiesta di grano aumenta e si iniziano a cercare nuove varietà per migliorare la resa e l’apporto nutrizionale.
In questo clima il marchese Raffaele Cappelli, senatore e promotore della riforma agraria che ha portato alla distinzione tra grani duri e teneri, concede all’agronomo Nazareno Strampelli un terreno vicino a Foggia in cui effettuare delle semine sperimentali.
Strampelli era da anni impegnato nella ricerca del grano perfetto e aveva già creato nuove varietà di grano tenero attraverso l’incrocio di diverse varietà provenienti da tutto il mondo.
Continuando la ricerca e spostandosi sui grani duri per ottenerne di più produttivi e resistenti alle malattie, Strampelli arriva nel 1915 alla creazione del grano duro con una varietà tunisina a cui dà il nome di Senatore Cappelli.
Razza eletta negli anni 30/40 si conferma come la coltivazione più diffusa soprattutto in Italia soprattutto nella Basilicata e Puglia.
Purtroppo i cambiamenti metereologici hanno determinato una qualità molto più scadente del grano con grave danno ai seminatori in zone in cui l’acqua è stata abbondante e rovinosa. Naturalmente il tutto si rifletterà sul mercato.