Differenze fra il Buddismo ed il Cristianesimo

Incomincerei col ricordare le “Conversazioni notturne tenute a Gerusalemme“ dal Cardinale Carlo Maria Martini, indimenticabile Arcivescovo di Milano che, pur malato di Parkinson, era solito risiedere sei mesi a Gerusalemme e sei mesi nella casa dei Gesuiti di Galloro, incontrando e discutendo di tutti problemi teologici, con Rabbini ebrei, Iman mussulmani, monaci Indù, monaci Buddisti Zen.

Ricordo che, per Lui, per cambiare il Mondo, bisognava togliere all’uomo la paura, l’aggressività, abolire le ingiustizie tra i poveri ed i ricchi, sostenendo, soprattutto, che Cristo era morto per la difesa della giustizia. E la sua Regola d’oro era amare il prossimo come se stesso, perché ogni persona è te stesso. Chiedere scusa, da parte della Chiesa, degli studi di Galileo Galilei, di Darwin, teorie, confermate poi, scientificamente, dalla realtà.

Si soffermò anche sul Buddismo, per le sue ricerche spirituali e le differenze con il Cristianesimo, religione questa nata cinque secoli dopo, in circostanze diverse.

Citiamo le principali differenze : I Buddisti non credono in Dio, o meglio, non se ne parla proprio. Per il Buddhista, infatti, non è necessario conoscere chi ha creato il mondo. La religione Buddhista arriva alla conclusione che la vita sia un circolo che si ripete come in una circonferenza. Il punto più importante, per il Buddhista, è quello di decidere cosa farne della propria vita, visto che bisognerebbe spiegarne il perché.

Mentre nel Cristianesimo l’uomo è stato creato da Dio a sua immagine e somiglianza, nel Buddhismo, l’uomo è una vita che si reincarna, nascita dopo nascita, di vita in vita, portando nel nuovo corpo, ogni volta, quello che è il suo corpo molto sottile, cioè l’anima, a seconda quello che ha fatto nelle vite precedenti.

Per i Cristiani il bene è il rapporto con Dio, i quale giudicherà se farci entrare, o meno, dopo la morte, nel Paradiso. Per il Buddista c’è, invece, la legge del Karma, una legge che afferma che ogni azione comporta una conseguenza ( ciò che semini raccogli ). Se ci si comporta male in una vita, questo avrà un peso notevole, sia durante la vita stessa, che nella successiva rinascita. Chi si comporta male avrà, quindi, una cattiva rinascita e non raggiungerà l’illuminazione.

Mentre nel Cristianesimo tutto si basa sulla fede in Dio e nei dieci comandamenti, nel Buddhismo, ogni insegnamento fa parte di una filosofia che detta le relative conseguenze per essere più o meno puri. Così, per il Buddista, per il bene ed il male, c’è la legge del Karma. Lo scopo dei Cristiani è quello di comportarsi bene durante la vita, per entrare in Paradiso, e ritornare al Padre.

Lo scopo principale dei Buddhisti,invece, è quello di raggiungere l’illuminazione, ovvero diventare delle persone molto sagge, capaci di avere una razionale visione del mondo, rinunciare ai veleni mentali, quali invidia, desiderio, attaccamento ai piaceri mondani, perché, solo così facendo, ci si potrà liberare dalla sofferenze ed avere una ottima rinascita dopo la morte, in un’ altra vita.

Il Buddista che si comporterà male durante la vita, al contrario, non diventerà mai saggio, e le sue azioni gli si rivolteranno contro, in una vita o nell’altra, che, come un boomerang, finiranno di ritorcersi su di loro. L’unico modo di rimediare ai propri errori è quello di riscattarsi facendo del bene, tanto bene quanto male si è fatto nella vita. Tramite l’illuminazione, solo così facendo, si potrà ottenere delle buone rinascite.

Il Buddismo, perciò, non è una vera religione, ma una filosofia più o meno complessa che suole predicare estrema tolleranza, e spiega, dettagliatamente, ogni aspetto degli insegnamenti. Se il buddista scopre un’altra religione che ne condivide molti principi, ne è felice, i cristiani, al contrario, potrebbero offendersi poiché non ci sarebbe altro Dio all’infuori del loro.

Lo Scopo dei Cristiani è quello di comportarsi bene durante la vita, avere fede in Dio, pregare, confessare i propri peccati in modo da entrare in Paradiso. Lo scopo principale dei Buddisti è, ripeto, quello di raggiungere l’illuminazione, ovvero diventare delle persone molto sagge, capaci di avere una visione corretta del mondo, per avere poi una ottima rinascita.

Scopo principale del Buddismi è, inoltre, eliminare la sofferenza, sviluppare amore verso tutti , come mezzo per raggiungere una pace interiore. Per i Cristiani la famiglia è uno dei cardini fondamentali, così, dopo la morte, sarà possibile riavvicinarsi alla persone care. Per i Buddisti è importante, ma non come nella religione Cristiana, perché la persona si reincarnerà, ed è difficile dire se si potranno rivedere i propri cari.

Riassumendo, il Buddismo, quindi, non è una vera religione, si tratta piuttosto di una filosofia, molto pratica, che ha lo scopo di aiutare le persone a vivere una vita felice, adattarsi alla realtà di tutti i giorni, in ogni luogo, ed in ogni tempo.
In tal modo è possibile essere Buddisti e Cristiani , traendo beneficio anche da quella filosofia che insegna a come comportarsi nelle situazioni di difficoltà.

Il corpo viene visto, così,  come una camera in uno Hotel, da cui un giorno bisognerà liberarsene, mentre gli insegnamenti si potranno trasferire di vita in vita tramite l’anima, o corpo sottile. Per alcune scuole Buddiste, bisogna rispettare la vita degli animali, per cui molti buddisti sono anche vegetariani. Per i Cristiani, invece,  gli animali sono visti come un dono di Dio, per cui ucciderli non è peccato,  solo la vita degli uomini va rispettata perché l’uomo è l’unico essere che è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio.

Nella religione Buddhista non esiste un equivalente della Bibbia, ma gli insegnamenti sono stati trasmessi, nei secoli, dai vari maestri delle diverse scuole, solo oralmente .

Desidero raccontare un particolare che è rimasto sempre nella mia memoria, da ragazzo. Mia madre è di Campodipietra e, in occasione di una visita a dei lontanissimi parenti dello stesso cognome e paese, vidi nella loro casa la mia fotografia. Sorpreso, cercai di sapere chi era. Mi dissero che era un figlio deceduto da più anni, fidanzato alla Signorina Maria Salzano-Mancini, salita Santa Maria Maggiore, strada che porta al Castello Monforte. 

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