La famiglia umana è storica, non naturale

Il Papa, nei confronti dell’ipotesi legislativa in corso dei “Dico”, continua a parlare di famiglia naturale, nel senso di unione eterosessuale, come si è andata affermando, nella storia dell’uomo.

Ma l’espressione non è esatta perché, in tutto il mondo animale, senza eccezioni, le madri possono unirsi con i figli, i padri con le figlie, i fratelli con le sorelle.

In natura non esistono regole, quelle prescrizioni, che le comunità scelgono per vivere nello stesso posto, senza creare tare ereditarie, difetti derivanti dalla somma dei geni negativi.

La famiglia umana dobbiamo dire, quindi, che è una famiglia artificiale, che rispetta le prescrizioni di natura igienica, come l’incesto, e permette solo di intrecciare etero-rapporti di geni, di conoscenze, di esperienze, di conoscenze, onde mediare gli effetti consequenziali.

Per etica, quindi, dobbiamo intendere quei regolamenti che la comunità sceglie per un vivere insieme, in modo migliore. L’etica, in tal modo, non é un prodotto della natura, dove il più grosso mangia il più piccolo, il più robusto schiavizza il più debole, ma un prodotto dell’uomo, in nome di una giustizia che, il più delle volte, attribuisce ad un Dio, una giustizia, che non è un concetto della natura. Ciò che rende gli uomini sociali, è principalmente il continuo tentativo di sostituire, alla brutale crudeltà degli animali, che trova una scusante solo nella sopravvivenza biologica, il desiderio di vivere insieme, di nutrire il concetto di uguaglianza sociale, di fraternità, di solidarietà.

L’omosessualità è sempre esistita , come dimostra la storia di popoli che l’hanno praticata legalmente, come ad Atene, nella antica Grecia, perché non vi erano ancora disponibilità alimentari sufficienti per un numero maggiore di cittadini, eppure ha finito per essere proibita, pena l’estinzione di comunità, per la nascita di figli deformi, o malati, vedi case reali nelle quali ci si sposava fra parenti, e c’era invece bisogno di braccia per lavorare, difendersi, combattere.

La natura, per riprodursi, ha bisogno di sessi opposti, non imparentati, ma siccome stiamo vivendo in una società sempre più stressata, la società, soffrendo di una sempre maggiore sterilità, ha cercato di ovviare al problema, creando l’adozione, la inseminazione artificiale, che non esiste fra gli animali, la riproduzione assistita.

L’uomo, come animale, è, per sua natura, poligamo, come ancora in alcune religioni e tribù africane, e la donna sarebbe poliandrica. Ma la civiltà, e la donna per intelligenza, hanno scelto la famiglia monogamica, oltre che per ragioni economiche e di gelosia, per difendere i figli, ossia quella istituzione, del tutto artificiale, che ha bisogno della sicurezza e dell’affetto dei propri genitori.

Che sarebbe infatti di un figlio di uno dei tanti possibili, il quale non avrebbe tutte le cure di un genitore certo? Solo oggi è possibile la ricerca del DNA, ma nel passato, e spesso ancor oggi, la cosa molto difficile.

Il matrimonio, per la società, è una istituzione a fondamento della nazione, art. 29, e seguenti, della Costituzione, e di molte norme del diritto civile che si vorrebbero trasferire ai Dico, e presuppone diritti e doveri di assistenza reciproca, soprattutto nei confronti dei figli.

I termine naturale, quindi, deve essere inteso socialmente, nella storia . A solo titolo di memoria, nel codice di Hammurrabi, del 1750 a.С., già erano previsti, per il matrimonio, molti degli attuali articoli, a tutela della Società.