La giornata della memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 Gennaio di ogni anno, in commemorazione delle vittime dell’olocausto, lo sterminio e la persecuzione del popolo Ebraico e dei deportati politici italiani nei campi di concentramento dalla risoluzione 607 dell’Assemblea Generale 60/7 delle Nazioni Unite del 10 Novembre dell’anno 2005.
Si è stabilito di celebrare il giorno della Memoria perché nel 27 Gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Le truppe sovietiche della 60 armata del 1°fronte ucraino del Maresciallo Ivan Konev arrivarono per primi presso la città.

La scoperta di Auschwitz e la testimonianza dei sopravvissuti rivelarono compiutamente, per la prima volta al mondo, l’orrore del genocidio nazista.
Dieci giorni prima, i nazisti si erano ritirati portando con loro, in una marcia delle morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.
L’apertura dei cancelli mostrò al mondo intero i molti strumenti di tortura utilizzati da quel lager.
La data del 27 Gennaio ricorda la Shoah e lo sterminio del popolo stesso.
Il rastrellamento del ghetto di Roma fu una retata della Gestapo, con la collaborazione dei funzionari fascisti, colpì 1259 persone, di cui 689 donne.
La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio al fine di ricordare la Shoah come vicenda mostruosa.

Col termine Shoah si intende il genocidio della popolazione e della cultura ebraica perpetrato dal 1935 al 1945 in Germania e nei paesi dell’Asse secondo la teoria di Adolf Hitler. Un ricordo mostruoso con 6.000.000 di morti.
C’è sempre una coda al memorial della Shoah di Milano al binario 21 sotterraneo della stazione centrale. Tra le persone che furono deportate da lì ricordiamo Liliana Segre, che aveva solo 13 anni, e Fazio Iorio; ne partirono 689 e ne ritornarono solo 22.
La Germania è stata la prima, il 13 novembre del 1996, ad istituire la giornata della memoria sotto la presidenza di Roman Herzog.

Dal 1935 gli ebrei non furono più considerati cittadini tedeschi.
Dal 1936 i medici non poterono più esercitare.
Nel 1938, durante la notte dei cristalli, i negozi, le case e tutto ciò che apparteneva agli ebrei furono distrutti.

Hitler addebitò sempre la disfatta dell’esercito tedesco nella prima guerra mondiale agli ebrei.
Speriamo che Putin non imiti Ivan il terribile, che riteneva la Russia il nuovo impero romano e la quarta Roma, e non voglia ripetere la distruzione di Kiev e tanti morti.
