Clima ed ambiente

I cambiamenti climatici, il surriscaldamento del pianeta, lo scioglimento dei ghiacciai, il buco dell’ozono, le frequenti trombe d’acqua, le deforestazioni, l’inquinamento delle acque, i rifiuti tossici, i rischi nucleari, sono tutti problemi di portata mondiale che, costituendo una minaccia per il pianeta, devono essere affrontati mediante l’impegno di tutte le nazioni.

L’11 Dicembre 1997, nella città giapponese di Kyoto, durante la conferenza delle Nazioni unite, in merito ai cambiamenti climatici del globo, fu sottoscritto, da 180 paesi, un Protocollo in materia di ambiente. Fece seguito la Conferenza di Copenaghen, con 193 Capi di Stato , ma con scarsissimi risultati.

Il protocollo entrò in vigore 1l 16 febbraio 2005, dopo la necessaria ratifica della Russia, e, con l’accordo di Doha, fu possibile estendere gli accordi sino al 2020. Il trattato, infatti, imponeva una riduzione del 5%, rispetto alle emissioni del 1990, e, soprattutto diminuire le emissioni di CO2 entro il 2012, nell’intento di ridurre il buco di ozono.

Per opposizione degli Stati Uniti, responsabili del 36,2 delle emissioni totali di CO2 e anche della Cina, per il suo alto consumo di carbone fossile, ed anche dell’India, non si aderì al protocollo indicato, come dall’ultimo rapporto Oxfam. Gli Stati Uniti, poi, nel 2001, per la onerosità, e dannosità delle trasformazioni, si ritirarono.

La Proposta dell’Unione Europea di tagliare del 50% le emissioni, per il 2050, vide l’opposizione della Cina, degli Stati Uniti e del Brasile. Gli ultimi passi sono stai compiuti dalla Conferenza di Parigi del Dicembre 2015, ma non fu previsto nessun meccanismo di sanzione, consentendo a Cina ed India, di non rispettare pienamente gli impegni presi. Il 2 Giugno del 2017 il Presidente Trump ha, anzi, comunicato che Gli Stati Uniti usciranno dalla Conferenza di Parigi.

Allora, come oggi, i paesi tutti volevano contenere l’aumento della temperatura intorno ai 2°C, ritenendo l’emissione dei gas serra responsabili del cambiamento delle temperature, ma, nel contempo, la Cina sta registrando il più alto livello di inquinamento della storia.

Gli ultimi passi sono stati compiuti dalla conferenza sul clima di Parigi che ha riunito 195 delegati, che solo hanno firmato un accordo in cui si sono impegnati a ridurre le emissioni in tutto il mondo, e contenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C, istituendo un meccanismo di controllo ogni cinque anni, creando un fondo per lo sviluppo di energie rinnovabili, inoltre un fondo di 100 miliardi per poter aiutare i paesi più poveri al raggiungimento di tali obiettivi.

Il 2 Dicembre 2018 si sono riuniti Katowice, in Polonia, i rappresentanti di 200 paesi per salvare il clima del pianeta, ma dopo due settimane di discussioni sul raffreddamento necessario, tutto è staro rinviato ad una nuova riunione in Cile, nel 2019.

L’umanità, di conseguenza, è divenuta solo più cosciente del problema ma, senza che ci siano vere sanzioni, molti esperti ritengono che seri progressi siano difficili da realizzare.