Variazioni climatiche

Il clima del nostro pianeta non è stato sempre lo stesso, e si sta ancora modificando dalla sua origine, avvenuta 4600 milioni di anni fa. Per una ricostruzione paleogeografia, dobbiamo dire che, 225 milioni di anni fa, durante il Paleozoico, ed il Mesozoico, tutti i continenti erano uniti a formare una unica terra, dal nome Pangea, nome derivato dai termini greci: pan, tutto, e Gea, terra, e quindi, tutta la terra.

Ovviamente, vi era anche un unico oceano, dal nome Panthalassa, tutto mare, mentre l’ampia insenatura che separava la parte settentrionale, da quella meridionale, della Pangea, prendeva il nome di Oceano Tetide.

La tettonica a zolle, nel corso di milioni d’anni, ha separato i continenti, ponendoli nell’attuale situazione. Per la cronaca, l’oceano Atlantico si è formato a partire da 200 milioni di anni ed il continente Pangea si sarebbe spezzato 100 milioni di anni fa, dando luogo a due altri supercontinenti. A Nord, il supercontinente dal nome Laurasia, a sud, il supercontinente Gondawana, i quali si sarebbero divisi, poi, negli attuali continenti…

La deriva dei continenti quindi, è stato un processo estremamente lento, per cui il comportamento del clima è stato pure identico, per milioni di anni.

Le fluttuazioni periodiche nella temperatura e nelle precipitazioni, sono state una conseguenza di questa variabilità. Vi sono, però, ora, delle evidenze scientifiche, scioglimento dei ghiacciai, aumento del livello dei mari, ed altro, che fanno presupporre che i cambiamenti di clima stiano eccedendo quelli da attribuire alle cause naturali.

L’aumento della concentrazione dei gas serra, la continua deforestazione di notevoli distese, i gas di scarico, stanno determinando un incremento della temperatura globale del pianeta.

Le rilevazioni effettuate hanno dimostrato che, negli ultimi venti anni, la temperatura media globale, superficiale, sia stata la maggiore, nel ventesimo secolo, ed il 1998. l’anno il più caldo in assoluto.

Nessuno dubita, quindi, degli effetti del riscaldamenti del pianeta, anche perché gli eventi metereologici stanno diventando sempre più estremi: uragani, cicloni, ondate di caldo. I cambiamenti climatici sono, di conseguenza, la minaccia più grande che l’umanità deve affrontare, e c’è l’evidenza che il pianeta sta affrontando il più grande disgelo dell’ultima glaciazione, avvenuta circa 10.000 anni fa.

Non ricordo mai di non aver sciato, in inverno, a Campitello Matese, come quest’anno, mentre gli impianti sciistici, sulle Alpi, hanno funzionato solo per la neve sparata solo sulle piste, dai cannoni.

E questo è il segnale più evidente dell’effetto dell’inquinamento sul clima del Pianeta, previsto per un aumento annuo dell’ 1% di anidride carbonica, nell’atmosfera.

Si prevede, poi, un ulteriore aumento, nei prossimi 15 anni di 1,5 °C, e di 3,5° nel secolo: incremento che risulta maggiore per quanto riguarda le minime, che stanno aumentando ad una velocità che è doppia delle massime, soprattutto nelle aree urbane, per la copertura dei terreni edificabili, o quelle densamente sviluppate, costituenti delle isole di calore.

Ricordo che i gas serra permettono alle radiazioni solari di passare attraverso l’atmosfera, mentre ostacolano il passaggio, verso lo spazio, di parte delle radiazioni infrarosse, provenienti dalla superficie della terra.

Le enormi emissioni, quindi, di gas le varie centrali per produrre energia elettrica, i gas di scappamento delle auto, ecc., stanno determinando profondi mutamenti a carico del clima, scioglimento di ghiacciai ed altro, cambiamento della Corrente del Golfo, cose che non verificava prima della Rivoluzione industriale.

Il maggior calore comporterà, ovviamente, una riduzione dell’umidità delle zone subtropicali, che andranno incontro a frequenti siccità. Vedasi la diga del Liscione, ove il lago si va sempre più riducendo, col pericolo delle riserve d’acqua per le irrigazioni, ed i vari consumi…

L’applicazione del protocollo di Kyoto,  vari adattamenti,l’ impiego di etanolo, dell’ energia atomica,dell’ energia termodinamica e fotovoltaica, eolica, in aggiunta alla idrica, l’utilizzazione di nuove tecnologie per il riscaldamento e l’illuminazione, forse sono il solo mezzo per fronteggiare i prossimi, futuri, pericoli climatici, ambientali.